La Psicoterapia della
Gestalt si inserisce tra le terapie umanistiche. Nasce intorno a New York nel
1950 circa per le intuizioni di Friedrich Perls insieme ad un gruppo di
intellettuali statunitensi che erano profondi conoscitori della psicoanalisi.
La nascita della Psicoterapia della Gestalt espresse un’interessante sintesi di
varie correnti culturali, filosofiche e psicologiche che a partire dal dopo
guerra si fecero spazio all’interno di nuovi paradigmi culturali. Infatti oltre
che profondo conoscitore della Psicologia della Gestalt, Perls ebbe esperienze
nella psicoanalisi e studiò in modo approfondito le teorie di Otto Rank, le
teorie Olistiche di Jean Smuts, l’Esistenzialismo e le Fenomenologia e le
filosofie orientali, in particolare lo Zen. Per la Psicoterapia della Gestalt
non è esatto dividere l’esperienza umana nelle sue componenti elementari, ma
occorre invece considerare che il tutto è differente dalla somma delle due
parti e che per questo per comprendere un comportamento è importante, oltre che
analizzarlo, averne anche una visione di sintesi cercando quindi di percepirlo
nell’insieme del contesto globale ( visione olistica). L’individuo e l’ambiente
rappresentano un unico eco-sistema interagente che cresce e si autoregola. Il
disagio psicologico ha perciò un significato di adattamento creativo in
risposta all’ambiente in cui la persona si trova e vive, ma che non è più
funzionale nella situazione presente. Per questo è importante considerare
l’intera esperienza della vita di una persona: fisica, psicologica,
intellettuale, emotiva, relazionale e spirituale. Attraverso l’osservazione
fenomenologica il terapeuta si occupa di osservare e verificare la
consapevolezza del processo dei pensieri, sentimenti e azioni di un individuo
prestando una maggiore attenzione al “cosa” e al “come” piuttosto che al
“perché” di un’azione e di un comportamento; la consapevolezza del come
qualcosa avviene, infatti, può condurre ad una maggiore possibilità di
effettuare un cambiamento spontaneo e genuino all’interno della persona in
maniera responsabile. Proprio per questo la relazione terapeutica rappresenta
un laboratorio di ricerca ideale, dove il terapeuta che è parte attiva della
psicoterapia, attraverso tecniche esperienziali, induce la persona a
sperimentarsi direttamente per favorire una nuova e creativa spontaneità nel
contattare l’ambiente.
La Psicoterapia della
Gestalt non rappresenta una tecnica che viene esercitata da una persona esperta
su un’altra che si trova in un momento di disagio, ma è la co-creazione di una
danza tra terapeuta e la persona che eseguono insieme per ricostruire il ground
su cui poggia la vita di relazione, l’emotività, il senso di sicurezza
nell’altro e nell’ambiente.
Dott.ssa Emanuela
Venanzoni
Psicologa in Gestalt
Therapy - in Art Counseling
Cell: 347. 2104183