sabato 18 maggio 2013

I suoni del cuore.

                               
                                      



"Ascolti una musica, passano i giorni, passano gli anni, risenti quella musica e tutto ritorna, tutto rivivi: le immagini, i profumi, lo stato d'animo vissuto in quei 3 minuti di vita passata. Tutto è stato magicamente registrato nel profondo della tua anima... come una chiave riapre una vecchia porta, riaccedi, tramite dolci o amare note, in un mondo tuo al momento dimenticato... " ( Anonimo).

Rileggendo queste righe mi è tornato alla mente un pò quello che descriveva nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto lo scrittore Proust il quale dopo aver assaggiato di nuovo una madeleine,  si ritrova sommerso nel ricordo di ciò che aveva vissuto:

..] in una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d’avviso. Ella mandò a prendere uno di quei biscotti pienotti e corti chiamati Petites Madeleines, che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito resi indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa [...]. 

E questo è quello che più o meno accade quando ci troviamo ad ascoltare un brano, una canzone particolare, una melodia, quando andiamo ad un concerto che ci porta alla mente emozioni, pezzi di vita vissuta .
Non importa quale sia il genere musicale, o dove ci troviamo, ma quello che colpisce è come essa possa risvegliare in maniera del tutto naturale ed involontario, delle emozioni a volte assopite, nascoste dal passare del tempo che ci sembravano ormai del tutto dimenticate.

Ed invece, un pò come per Proust, ci si trova totalmente immersi in una sensazione, dove molto spesso anche il nostro corpo si trova a provare delle modifiche sensoriali, magari c'è una lieve accelerazione dei battiti cardiaci, oppure ci si accorge di avere le mani sudate ed il respiro muta la sua regolarità.
E' come se in quel momento il passato, sollecitato da una casuale sensazione sonora, può riemergere nel Qui ed Ora, ed essere vissuto in modo totalmente diverso da ciò che è stato, con un bagaglio emotivo che è sempre in divenire.

Si può creare un nuovo ricordo e dare vita ad una nuova sensazione legata a quel particolare evento, a ciò che è ormai passato, ma che continua a vivere dentro di noi.
Ho da sempre avuto modo di essere a contatto con la musica sia da un punto vista puramente da ascoltatrice, sia da un punto di vista attivo e cioè da quando anni fa iniziai a suonare prima le percussioni e poi il basso.
Ebbene questa componente dapprima ludica poi più strutturata e studiata, mi ha accompagnato da sempre anche nella progettazione di interventi e nella relazione terapeutica dove ho cercato di trovare per lei, un posto di rilievo.

Questo perchè credo che insieme alle altre forme di arte possa essere uno "strumento" meraviglioso per cogliere le varie sfumature che ciascuno possiede e che, molto spesso, attraverso i canali della comunicazione canonica non sempre si riesce a trovare la giusta espressione dei suoni del nostro cuore.
La musica che può essere sia di accompagnamento, sia sperimentata in prima persona attraverso piccole improvvisazioni e creazioni di veri e propri dialoghi sonori riesce in pochi minuti ad aprire numerosi canali comunicativi.

Può aiutare a vincere le proprie paure e per cercare di canalizzare le ansie, favorendo la creatività e la voglia di giocare e di sperimentarsi aiutando la socializzazione o più semplicemente può lenire uno stato di agitazione ed essere un modo per rilassarsi e sintonizzarsi su ciò che il nostro corpo ci sta segnalando.  

Vorrei chiudere postando una composizione del pianista Erik Satie "Nocturne n°1" che più volte ha co-condotto con me vari laboratori espressivi !!!.

Buon ascolto.







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