venerdì 17 maggio 2013

L'amore e la volontà.





Rollo May (1909-1994 ) è stato tra i padri fondatori della psicologia umanistico-esistenziale la quale, nella sua teorizzazione terapeutica, sottolineava l’importanza della libera scelta, insieme al concetto di autodeterminazione e la piena fiducia nell'uomo, nel suo stesso potenziale e nelle sue risorse che possono aiutarlo nei momenti di difficoltà. Questi punti cardine si ritrovano anche nel modo di fare terapia, dove al centro diviene importante il fattore della relazione con la Persona, rivolgendo l’attenzione alla sua interezza, estrapolandola dall'etichettamento e dalla probabile stigmatizzazione che ne può derivare e solo successivamente spostare l'attenzione al suo problema.

Questo, che verrà poi ripreso ampiamente dalla Psicoterapia della Gestalt, permette sia al terapeuta che alla persona di essere entrambi parti attive nella terapia, che non è più vista semplicemente come la soluzione di un determinato disagio, ma come un'opportunità nuova di benessere e di confronto. Come un elemento fondamentale di crescita reciproca, all'interno della quale trovare e prendere contatto con le potenzialità e le risorse insite in ognuno di noi.

E proprio sfruttando la sua pratica pluriennale nella psicoterapia e nello studio della civiltà contemporanea, Rollo May, ha scritto il libro " Amore e Volontà" che rappresenta una meditazione ed una vera e propria passione rivolta ai problemi dell'uomo moderno. Egli analizza le pressioni sorte nell'attuale periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo mondo, le forze che ci conducono a un disagio, a una spersonalizzazione, a una disumanizzazione universalmente diffusi. E la cosa che più stupisce leggendolo, che per quanto questo sia un libro pubblicato nel 1969, ha degli spunti di riflessione molto intensi anche rispetto allo smarrimento sociale in cui stiamo vivendo attualmente.
In questa opera che forse rappresenta uno dei punti più alti della sintesi del suo pensiero, egli descrive le varie problematiche della società contemporanea attraverso la coppia, in questo caso concettuale, dell'Amore e della Volontà appunto, che possono portare ad un ulteriore smarrimento laddove viene a mancare la giusta direzione e la giusta interdipendenza tra le due.

L'individuo per realizzare il suo potenziale in tutta la sua magnificenza deve agire affinchè tutto ciò che vive sia sostenuto dalla forza dell'Eros inteso non come pulsione sessuale, e quindi a soddisfare un puro ed esclusivo piacere personale, ma come spinta alla Relazione con l'Altro.
Una forza vitale che rende le persone capaci e desiderose di operare per il benessere altrui, dove nel momento in cui si crea un legame non è soltanto espressione della somma di due esperienze individuali isolate, ma una vera ed autentica unione, e laddove accade si assiste alla Creazione di una nuova Gestalt, una nuova vita relazionale, un nuovo campo di forze magnetiche. 

Credo che la lettura, per quanto in alcuni aspetti sia di stampo tecnico diciamo per gli addetti ai lavori, possa fornire comunque degli spunti di riflessione interessanti, sopratutto su come poi nel nostro quotidiano ci si pone da un punto di vista emotivo e quanto poi si faccia davvero Contatto con l'Altro, quanto ci si domanda come sta davvero l'Altro e come stiamo noi, o quanto in realtà si possa credere che ciò avvenga, ma che, nell'effettiva modalità di come si entra in Relazione tutto ciò non succede.

E' un porre una maggiore attenzione alla nostra sensibilità emotiva che nel tempo si è persa nei meandri della crisi, della velocità con cui si vivono le situazioni e le persone; è un invito a stare di più a contatto con ciò che ci capita, ed a combattere con l'emozione questo impoverimento affettivo che è entrato con forza nel nostro campo sociale.

Mi ha molto colpita per l'attualità del suo pensiero, da dove si può estrapolare il concetto di non avere paura dell' Altro, dello sconosciuto, di ciò che non ci è familiare, recuperando una visione più umana e relazionale, partendo dapprima da uno sguardo d'insieme su come noi viviamo ogni giorno tutto questo per poi affacciarci con entusiasmo al mondo e all'Altro e non per curare le nostre ferite ed i nostri bisogni a tratti narcisistici, ma con un nuova curiosità ed arricchimento reciproco.
Come dice l'Autore è necessario iniziare di nuovo a considerare le emozioni non soltanto come una spinta verso l'esterno, ma delle vere e proprie tensioni che ci spingono verso qualcosa, un impeto creativo ed un'aspirazione a plasmare le situazioni. 

Vorrei concludere con questa citazione che a mio personale avviso oltre che racchiudere una bella immagine, può essere un ultimo elemento di meditazione. 

"I nostri sentimenti sono, al pari dei colori e dei pennelli del pittore, modi di comunicazione e di partecipazione alle esperienze significative del nostro mondo. ..... Noi siamo in un campo magnetico. Un individuo sensibile apprende,.... , a captare i sentimenti delle persone che lo circondano, così come la corda di un violino risuona alla vibrazione di ciascun'altra corda musicale nello spazio, anche se in misura talmente infinitesimale da non essere avvertibile all'orecchio"   Rollo May. L'Amore e la Volontà.

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